A) Necessità dell'intervento normativo.
Il ricorso ad un atto con forza di legge si rende necessario perché l'Accordo in questione prevede, al fine della sua entrata in vigore, l'autorizzazione del Parlamento italiano alla ratifica da parte del Capo dello Stato.
B) Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario e incidenza delle norme proposte sulle leggi e sui regolamenti vigenti.
L'Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti tra l'Italia e la Repubblica dominicana non sostituisce alcun Accordo vigente in materia, non incide, modificandoli, su leggi o regolamenti in vigore e non comporta - oltre all'autorizzazione parlamentare di ratifica e all'ordine di esecuzione - norme di adeguamento al diritto interno.
C) Analisi del quadro normativo.
Esso si colloca inoltre nel quadro degli accordi sull'argomento che l'Italia e altri Paesi dell'Unione europea hanno, negli ultimi anni, firmato con vari Paesi latino-americani.
Dall'attuazione dell'Accordo, che assicura ai nostri operatori un trattamento non meno favorevole di quello riservato agli investimenti e relativi redditi dei cittadini dominicani o degli investitori di Stati Terzi, non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
Per tali considerazioni, non si rende necessaria la prescritta relazione tecnica ai sensi del comma 2 dell'articolo 11-ter della legge n. 468 del 1978, e successive modificazioni.